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Il formulatore perfetto

11.10.2022

Un formulatore, oltre ad avere intuito e conoscenze teoriche sviluppate, deve essere innanzitutto un buon tecnico di laboratorio, in grado di maneggiare agevolmente sostanze, vetreria e attrezzature. Inoltre dovrà essere dotato di organizzazione e flessibilità mentale, poiché spesso si troverà in situazioni in cui dovrà operare simultaneamente a più progetti o a multiple versioni dello stesso prototipo. Egli dovrà conoscere bene le materie prime e le loro caratteristiche e riuscire a combinarle tra esse in maniera sensata e compatibile, studiandone combinazioni, rapporti e stabilità. 

Un formulatore esperto nel proprio settore è potenzialmente in grado di creare ogni richiesta di personalizzazione del cliente o di sostituire ingredienti di formula qualora ve ne sia necessità (scarsa reperibilità, rincari, cambi di classificazione di sicurezza).

Una grande virtù del formulatore è di non fermarsi mai alla creazione di un nuovo prodotto, ma di continuare a cercare di migliorarne le performance e possibilmente diminuirne anche il costo.

Il prezzo delle materie prime è uno dei cardini da tenere presente quando si formula. Il ricercatore dovrà disporre dei costi delle materie prime e dei processi produttivi, ancor prima di iniziare ad intavolare un formulato. Questo potrebbe essere scontato ma non sempre avviene all'interno di un contesto settorializzato aziendale, dove può capitare che il laboratorio risulti isolato rispetto al dipartimento acquisti. Conoscere a posteriori il costo formula potrebbe far vanificare tutto il lavoro svolto.

L'angoscia che spesso attanaglia il ricercatore, riguarda le tempistiche per sviluppare un nuovo prodotto o migliorarne un altro. In linea generale non si può conoscere il tempo necessario per creare un formulato nuovo, soprattutto se si intende adoperare una diversa tecnologia. L'analisi di un nuovo prodotto deve essere accurata prima della distribuzione sul mercato e le tempistiche, a volte troppo stringenti, rischiano di far omologare un prodotto sottoposto a un numero di test insufficienti. Il risultato potrebbe causare danni enormi al cliente nonché al fabbricante.

Il formulatore non solo crea prodotti, ma anche processi. Quando, ad esempio, un prodotto ha raggiunto i suoi limiti applicativi, occorrerà agire su metodiche e applicazioni differenti che potranno incidere sull'intero processo industriale. Questo potrebbe risultare problematico qualora si vadano a modificare prodotti storici e collaudati; difficilmente il cliente sarà propenso a investire per cambiarne le modalità operative. Contrariamente, si può contestualizzare positivamente un'importante modifica, nel caso si tratti di innovazioni per cui il cliente sia stato preparato e quindi disponibile a tale approccio. Anche in quest'ultimo caso, il reparto di ricerca dovrà instaurare una continua collaborazione col reparto commerciale, per poter comprendere e soddisfare al meglio le richieste del mercato e dei clienti.

È infine essenziale poter disporre di strumenti pilota con cui il formulatore potrà eseguire test adeguati a simulare il processo industriale. In assenza di tali strumentazioni spesso ci si riduce ad allestire artigianalmente dei piccoli impianti utilizzando materiali reperiti in laboratorio; questo si traduce in analisi grezze e approssimative che possono portare a risultati che si discostano completamente dalla realtà. Purtroppo è uno scenario spesso riscontrato nei laboratori in cui, a causa di mancanza di risorse o per pigrizia di investimento, non vengono acquistate le necessarie apparecchiature, lasciando il laboratorio e i suoi tecnici in balia di ambienti vecchi e per nulla innovativi.