Sverniciatura termica

25.07.2022

Trattamento pirolitico per la rimozione totale di substrati vernicianti.

La sverniciatura termica (o termosverniciatura) viene effettuata in appositi forni pirolitici ad una temperatura di circa 450°C dove avviene il processo di pirolisi o autocombustione, in assenza di ossigeno. La pirolisi è gestita e monitorata elettronicamente (tramite rampe di tempi e temperature) e permette di ripulire, senza alcuna alterazione o deformazione, tutti i prodotti o semilavorati non sensibili a temperature elevate. Non solo la vernice viene incenerita durante questo processo, ma anche tutti i tipi di resina, sigillante, morchie, grassi e bitume.

La termosverniciatura è adatta per manufatti sia dalla piccola dimensione, sia per grandi dimensioni (fino a circa 9 mt) ed è particolarmente indicata per ripulire gli attrezzi e gli accessori degli impianti di verniciatura (sospensioni, griglie, telai, ganci, bilancelle ecc.) dove la vernice si accumula talmente tempo nel tempo da renderli inutilizzabili.

Il processo termico è in genere più economico e veloce della sverniciatura chimica. Quando si hanno alti strati di vernice, anche di varia natura, lo sverniciante chimico ha difficoltà a penetrare e dissolvere interamente tutto il rivestimento, inoltre il residuo che viene a formarsi con la dissoluzione della vernice, andrebbe rapidamente a saturare il bagno di sverniciatura, richiedendo continue filtrazioni e aggiunte di sverniciante nuovo fino a completare il processo; questo comporta un grande impatto economico e notevoli quantità di prodotto chimico da utilizzare e smaltire.

La termosverniciatura è utile anche per quei manufatti di forma cilindrica e complessa, come tuberie e serbatoi, dove vengono facilmente ripulite anche le parti interne.

Una volta terminato il processo di pirolisi, la cenere in eccesso rimasta sui manufatti viene rimossa tramite sabbiatura o lavaggio a seconda del risultato che il cliente vuole ottenere.

La combustione all'interno dei forni genera gas tossici e polveri sottili, inadatte ad essere scaricate in atmosfera, per questo vengono dapprima convogliate in un prostbruciatore dove, grazie a temperature elevatissime (850°C), avviene la combustione completa che svilupperà anidride carbonica e vapore acqueo che possono venir rilasciati nell'ambiente. Tali combustori vengono oggi costruiti in maniera da recuperare quanto possibile il calore sviluppato e riutilizzarlo nel processo di sverniciatura, permettendo un buon ritorno energetico. 

Forno pirolizzante
Forno pirolizzante